Agosto 2017. Sarebbe legittimo aspettarsi che, a questo punto del terzo millennio, le persone autosufficienti e mediamente istruite fossero in grado di ragionare, prima di ruminare le informazioni apprese ed espellere considerazioni oltraggiose e prive di fondamento. In questi giorni funestati da attentati terroristici, però, scopro che esistono ancora persone convinte che, ad esempio, le vittime evidenti di questi attacchi altrettanto evidenti non siano affatto vittime, ma siano crisis actors, attori e comparse recitanti in un false flag, una messinscena architettata da “poteri forti”. Questo proliferare di scempiaggini è un effetto collaterale del terrorismo, ugualmente da condannare. Occhio, perché siamo ben oltre il mero analfabetismo funzionale.
Non inserirò link e nomi che potrebbero aumentare la visibilità online di questi mentecatti, ma mi limiterò a riportarvi un esempio delle loro corbellerie, partendo da un “campione” che già ebbe modo di esprimersi in modo analogo contro una vittima italiana dell’attacco al Bataclan a Parigi (la cui famiglia ha poi deciso di procedere legalmente, mi auguro vinca l’azione legale):
Indipendentemente dall’assurdità dell’argomentazione di fondo (si sta screditando una testata giornalistica, e chi vi lavora o vi ha lavorato, per aver sostenuto tesi opposte alle proprie, peraltro autorevolmente confutate), si tratta di un oltraggio vero e proprio, che prosegue con dubbi e congetture sulla sincerità dell’intervista rilasciata dal padre di una delle vittime italiane dell’attentato:
Dalla comodità di casa propria questi “esperti” pretendono anche di poter dare un’interpretazione del linguaggio del volto della persona intervistata, sentenziandone la falsità in base a precise e ferree regole, applicate all’espressività di una persona di cui non si conosce assolutamente nulla (non certo il suo carattere, men che meno il suo modo di esprimersi in momenti drammatici come una tragedia che ha colpito la sua famiglia). Insomma, per questi sedicenti esperti, se uno alza gli occhi verso destra sta recitando. Non importa se in realtà sta guardando – eventualmente – il volto di un’altra persona presente (o dello stesso intervistatore)
Esiste inoltre uno Youtuber che sostiene di aver smascherato il false flag analizzando le immagini dei corpi delle vittime viste in tv, suggerendo che siano manichini di gomma. Pretende di esserci riuscito lui, da casa sua, alla faccia di chi era presente sul luogo dell’attentato.
Personalmente mi limito a constatare che chi si permette di parlare di persone e argomenti che non conosce, formulando ipotesi fuori dal mondo, oltraggiose nei confronti delle vittime di attacchi terroristici e dei loro familiari, nuoce gravemente alla salute mentale di coloro che, per limiti o ignoranza, potrebbero dare loro credito. Non si tratta di persone che vedono al di là del proprio naso, ma di personaggi che non si rendono conto nemmeno di ciò che è banalmente evidente al di qua del loro naso. Si vantano di essere “vaccinate” contro la disinformazione dei media, ma in realtà si tratta di esaltati che negano l’evidenza e perdono il proprio tempo, nel senso più genuino del termine, ossia che stanno disperdendo il tempo della propria vita in dannose attività di disinformazione, taluni in malafede e altri, loro seguaci, nella cieca convinzione (?) di far aprire gli occhi al prossimo, avendo però chiuso i propri (e senza voler dar ascolto ad altre ragioni, puerilmente).
Evitate, gente… evitate.