Anche stamattina i pendolari che devono raggiungere Milano in treno devono sopportare molti disagi, a causa di ritardi (anche pesanti) e soppressioni di convogli. Io non conosco i criteri (ammesso che esistano) con cui Trenitalia e RFI hanno concepito il nuovo orario ferroviario entrato in vigore a dicembre, ma il miglioramento del servizio e l’efficienza promessi – per ora – hanno lasciato al caos il ruolo di sovrano.
All’alta velocità – che collega le città italiane – si contrappone la bassa velocità (unita alla scarsa efficienza) che collega la provincia ai capoluoghi, e mi viene in mente un parallelo fortunatamente improbabile: se negli USA i treni avessero i problemi che abbiamo in Italia, oggi Barack Obama non sarebbe ancora arrivato a Washington per l’insediamento, ma fermo fuori città in attesa di un autobus sostitutivo.
Sally
20 gennaio 2009 at 17:43
A parte la battuta questa situazione italiana riflette l’organizzazione dello stato nelle sue aziende di trasporto.
E dopo il crash di Alitalia, a quando il deragliamento di Trenitalia o TreniTAGLIA?
Io sono davvero molto preoccupata, ma non vedo sbocchi positivi. Se non il treno di Montezemolo, che forse e’ l’unico capace di mostrare al mondo una nuova faccia dell’Italia…….