
Un account FB acquistabile da un “catalogo” (immagine tratta da The Independent)
Secondo quanto rivelato da un servizio pubblicato da The Indipendent, quei 50 milioni di account Facebook violati sono finiti sul mercato del dark web, in vendita ad un prezzo che può andare dai 3 ai 12 dollari, pronti per essere utilizzati con finalità fraudolente.
La convinzione di non avere nulla da nascondere ha poco a che vedere con la realtà e con la consapevolezza della gravità del problema: a partire dal furto di identità – che si commette acquisendo questi dati – un malintenzionato può compiere azioni ingannevoli sotto mentite spoglie. Ovviamente è possibile anche scandagliare le informazioni presenti nell’account per poi usarle contro il legittimo titolare, con l’obiettivo della profilazione o – perché no? – a scopo estorsivo. I rischi sono tutt’altro che leggeri, anche solo per questioni di immagine o reputazione, se la vittima della violazione ha gestito il proprio profilo in modo da conservare informazioni importanti o critiche.
Per questi motivi il Commissario per la Protezione dei Dati irlandese ha avviato un’indagine per verificare che Facebook (che in Irlanda ha la propria sede europea) abbia mantenuto una condotta conforme al GDPR, il nuovo Regolamento europeo sulla Protezione dei Dati.
Quando si parla di privacy dei dati personali, mantenendo un occhio di riguardo per quelli dei minori, capite perché non è mai possibile abbassare la guardia?