“La paziente torna a casa il giorno stesso, sta a casa 24 ore e il terzo giorno assume la prostaglandina, il farmaco che espelle l’utero“
Letta su questa notizia pubblicata da TGCOM (penultimo paragrafo), che parla di un medico che da anni prescrive la Ru486 (la cosiddetta “pillola del giorno dopo”). E io credevo che ad essere espulso fosse un embrione…
P.S.: ah, era proprio l’embrione? Meno male.
Sally
14 gennaio 2008 at 22:42
ignoranza giornalistica 😦
senza parole