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Attenzione all’attenzione di Facebook per i giovani (e per la propria immagine)

16 Mag

Il portale per gli adolescenti è un’iniziativa avviata da Facebook per tentare di migliorare il proprio appeal, ma soprattutto la propria reputazione di “social network più invadente del mondo”. Il gruppo guidato formalmente da Mark Zuckerberg sente il peso della pressione degli ultimi eventi – di cui il caso relativo a Cambridge Analytica è solo la punta di un iceberg che non si scioglie mai – e cerca di invertire la rotta, passando da un approccio orientato all’autoregolamentazione a una più produttiva politica di ostentata attenzione agli utenti, con un occhio di riguardo ai giovani.

L’obiettivo di superficie è chiarissimo: presentarsi amichevole e ospitale ad una fascia di età da riconquistare, perché si sta sempre più disaffezionando a Facebook. Ad una guida con le “nozioni di base” e una sezione “suggerimenti e risorse” arricchita dal decalogo di Liz Perle (essenzialmente una raccolta di principi di elementare buon senso), Facebook aggiunge un blog che accoglie esempi e testimonianze di un utilizzo virtuoso del social network da parte di altri utenti.

Contemporaneamente all’inaugurazione del portale, sempre da Facebook è stato pubblicato un articolato report con i risultati delle verifiche effettuate sui contenuti del social network riguardo ai famosi standard della comunità, ossia quei criteri e principi applicati nella valutazione di ciò che viene pubblicato. I risultati del solo primo trimestre 2018, presi per il loro “valore assoluto”, sono interessanti:

  • 583 milioni di account falsi disattivati;
  • 836 milioni di contenuti identificati come spam;
  • 21 milioni di contenuti di nudo, per adulti o pornografici rimossi;
  • individuato 3,5 milioni di contenuti violenti o potenzialmente pericolosi;
  • rimossi 2,5 milioni di contenuti che incitavano all’odio.

Non c’è dubbio che sia in corso la campagna di conquista dell’immagine di affidabilità, che passa anche per Messenger Kids, la versione baby dell’app di messaggistica di Facebook con ampio controllo parentale, proposta agli under 13. Una strada alternativa per l’acquisizione di nuovi utenti (vincolata all’autorizzazione e alla sorveglianza dei genitori) evidentemente bisognosi di avere una soluzione di messaggistica tutta per loro fin dalla tenera età.

Sarcasmo a parte: non c’è alcuna necessità, da parte nostra, di allargare ai nostri bambini il già enorme bacino di utenza del mondo di Facebook. Soprattutto perché – se è vero che è opportuno educarli al mondo digitale – è altrettanto vero e sacrosanto che prima di tutto devono essere resi consapevoli di opportunità e rischi che l’accesso al mondo digitale comporta. Questa consapevolezza si conquista parallelamente ad una necessaria maturità, che ognuno può raggiungere in tempi diversi. E sono questi elementi – consapevolezza e maturità – che i genitori devono valutare con molta ponderatezza prima di pensare di dare in mano ai propri bambini uno strumento che permette di scrivere messaggini e utilizzare altre applicazioni di comunicazione o social.

Pensare di averli sotto controllo tramite uno smartphone – seppur impostato con vincoli e soluzioni di controllo – è una pia illusione: l’intuitività dei bambini sull’utilizzo dei dispositivi digitali è tale da renderli capaci di utilizzi che i genitori nemmeno riescono ad immaginare. E altrettanto inimmaginabile può essere la breve distanza che separa un utilizzo innocente – ma incosciente – dalla possibilità di vivere sulla propria pelle episodi di cyberbullismo o adescamento.

 
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Pubblicato da su 16 Maggio 2018 in news, social network

 

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