Qualche giorno fa, sul Tbiz da Bologna a Roma, Massimo Mantellini ha trovato ‘sta roba:
Io invece stamattina, sul più ordinario Lecco – Milano, ho trovato lui:
La foto di Mantellini è migliore di quella fugacemente scattata dal mio cellulare. I più attenti (forse) vi avranno riconosciuto Capitan Ventosa, inviato di Striscia La Notizia che stamattina, mattiniero, è salito su un convoglio affollatissimo di pendolari abituali e di persone che, come me, non dovevano trovarsi lì (il treno precedente era stato soppresso).
Lo pseudo-supereroe televisivo ha documentato l’incazzatura il malcontento dei numerosi pendolari che oggi hanno viaggiato stipati come sardine in una scatoletta essendosi imbattuto in una situazione decisamente emblematica. Probabilmente quel treno non è sempre nelle condizioni in cui è stato mostrato stasera, ma situazioni identiche si ripetono ogni giorno: non conosco il motivo per cui il treno precedente sia stato soppresso, ma sulla rete ferroviaria italiana accade sovente che un treno sia costretto a raccogliere i passeggeri lasciati sulle banchine da treni che non sono mai passati, perché guasti.
E questo fa capire in che stato versa il materiale rotabile di Trenitalia, la cui manutenzione (quando qualcuno se ne occupa) è spesso precaria.
A volte penso che la società è molto indebitata e chi si occupa della sua gestione deve fare i conti con una difficile situazione. Poi mi viene subito in mente gente come Elio Catania, che lasciando la propria carica di amministratore delegato Trenitalia, fu liquidato – stando a quanto rilevato da Report – con 5 milioni di euro, dopo aver lasciato la società “con un buco di 1 miliardo e 700 milioni di euro”. E penso che quel denaro poteva essere speso meglio, in treni più efficienti e in migliori condizioni di pulizia e igiene.
Alberto
11 dicembre 2007 at 10:04
Il problema delle liquidazioni milionarie è a monte.
E’ corretto che un manager venga liquidato con quanto gli spetta da contratto.
Quello che non è corretto è che, a monte, quando il contratto è stato presentato e firmato, ci fosse inserita una liquidazione così alta non legata all’andamento della azienda che si è gestita.
MarcoG
11 dicembre 2007 at 11:05
Esatto. Piu’ che altro la liquidazione non e’ commisurata agli obiettivi raggiunti. E quei soldi andavano impiegati diversamente perche’ come ricorda Dario, l’ex ad di Trenitalia ha lasciato un buco di 1,7 miliardi, cui la sua liquidazione si va ad aggiungere, direi. O e’ stato premiato per aver raggiunto l’obiettivo? :-O
In ogni caso un’azienda – statale o privata – non puo’ pattuire simili cifre a prescindere dai risultati con i problemi che ha (operativi e di bilancio).