Salvatore Iaconesi ha un tumore al cervello. Da tecnologo orientato all’open source, ha pensato (bene) che condividere via Internet la propria cartella clinica fosse la strada più naturale da percorrere per trovare una cura.
Come? Lo spiega nel suo sito web:
Ho un tumore al cervello.
Ieri sono andato a ritirare la mia cartella clinica digitale: devo farla vedere a molti dottori.
Purtroppo era in formato chiuso e proprietario e, quindi, non potevo aprirla né con il mio computer, né potevo mandarla in quel formato a tutti coloro che avrebbero potuto salvarmi la vita.L’ho craccata.
L’ho aperta e ho trasformato i suoi contenuti in formati aperti, in modo da poterlicondividere con tutti.
Nel giro di poche ore è riuscito a condividere questi dati con tre medici, due dei quali lo hanno già contattato.
L’idea ha un approccio open data e l’obiettivo è più ampio di quanto si possa intuire:
Progressivamente, renderò disponibili tutte le risposte che riceverò, sempre in formati aperti, così che chiunque abbia il mio stesso male possa beneficiare delle soluzioni che ho trovato.
Questa è una CURA. E’ la mia CURA OPEN SOURCE.
Questo è un invito a prendere parte alla CURA.CURA, in diverse culture, vuol dire diverse cose.
Ci sono cure per il corpo, per lo spirito, per la comunicazione.
Prendete le informazioni sul mio male, se ne avete voglia, e datemi una CURA: fateci un video, un’opera d’arte, una mappa, un testo, una poesia, un gioco, oppure provate a capire come risolvere il mio problema di salute.Artisti, designer, hacker, scienziati, dottori, fotografi, videomaker, musicisti, scrittori.Tutti possono darmi una CURA.
E l’invito è di creare una CURA usando i contenuti reperibili in DATI/DATA nel sito artisopensource.net/cure, e di inviarla all’indirizzo info@artisopensource.net.
E questo, a mio avviso, al di là del banale gioco di parole che potrebbe sembrare fine a se stesso, è uno stupendo esempio di apertura mentale. La cura è già iniziata.
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