Ieri è emerso che I segreti della casta di Montecitorio non è l’iniziativa di un “Licenziato dopo 15 anni di precariato in quel palazzo” (come si autodefiniva l’autore della pagina di Facebook, del blog e dell’account Twitter creati con il nome di SpiderTruman), bensì un’operazione di marketing politico:
“Questa è un’operazione della Rete, non di un gruppo”, puntualizza Mascia. “Sfruttiamo la nostra visibilità per un progetto di cambiamento più ampio che culminerà nella manifestazione di settembre, per cambiare le logiche di cooptazione che affliggono il nostro paese”
In effetti la pagina Facebook e il blog di SpiderTruman, per realizzazione e manutenzione (post che colpiscono e ottengono numerosissimi consensi e commenti, a cui l’autore poi non partecipa), sono paragonabili ai blog di Beppe Grillo e Antonio Di Pietro (curati dalla società Casaleggio Associati).
E tutto questo mi sembra che già sia sufficiente a smorzare gli entusiasmi e gli orgasmi mentali di chi vedeva, nel sedicente precario licenziato da Montecitorio, un comunicatore rivoluzionario: poiché se è vero che l’iniziativa è stata condotta attraverso la Rete come strumento, è altrettanto vero che è il frutto di un progetto politico preciso e orientato ad ottenere il massimo dei consensi per veicolare altre iniziative.
E questo, a mio avviso, è stato un errore: certe iniziative possono avere i più nobili obiettivi di questo mondo e le più valide argomentazioni (sensibilizzare sui privilegi e abusi della “casta” politica in momenti in cui ai cittadini si impongono sacrifici è validissimo), ma devono essere organizzate con altri – più sinceri – biglietti da visita.
La bufala del povero tapino “Licenziato dopo 15 anni di precariato in quel palazzo”, che calamita l’attenzione del popolo facendo leva su sentimenti di compassione e solidarietà, toglie valore alla nobiltà di intento e alle potenzialità di comunic azione offerte dalla Rete ai suoi utenti. Perché la prossima volta che un “vero” precario licenziato – o un’altra persona in una situazione particolare – tenterà di alzare la propria voce in Rete per farla sentite a quanta più gente possibile, rischierà di ottenere innanzitutto diffidenza.
Hermes
20 luglio 2011 at 08:07
Io spezzo una lancia a favore di Mascia, del popolo viola e del gruppo che ha creato spidertuman e dico che il fine giustifica i mezzi, quindi ben vengano tutte le idee pensate per abbattere abusi e privilegi di chi non li merita
Wonkafan
20 luglio 2011 at 09:15
Io invece aggiusto la lancia spezzata da Hermes e la punto su chi ha abusato della credulita’ e buona fede della popolazione che ha creduto in uno Spider Truman mortificato dalla societa’.
Perche’ farsi scudo di un inesistente Masaniello costruito a bella posta per proporre un’insurrezione popolare, quando bastava motivare dei veri “precari di palazzo” a farsi portavoce di questa idea?
TOGLIETE IL VOSTRO “MI PIACE” DALLA PAGINA FACEBOOK DEI SEGRETI DELLA CASTA DI MONTECITORIO E RISERVATELO A CHI SE LO MERITA DAVVERO
Questo e’ il mio pensiero
Cesare Sabelli
20 luglio 2011 at 11:12
Premesso che il suo, sig. Bonacina, mi sembra un punto di vista un po’ radicale, confesso che mi trovo comunque d’accordo con lei: se chi ha creato questo ‘fenomeno’ si fosse presentato con nome e cognome, o più semplicemente si fosse presentato come Spider Truman senza attribuirsi false credenziali di attendibilità, tutto sarebbe stato molto più trasparente.
Così invece il fenomeno assume un sapore diverso, anzi perde la sua carica ‘popolare’.
Per questo anch’io toglierò il mio “mi piace” dalla pagina Facebook e spero che lo facciano tutti quelli che la pensano in questa maniera.
Gerry
21 luglio 2011 at 23:10
Mascia, Caruso… Per me Spider truman è Michele Santoro!