RSS

Archivi tag: social

Ello che?

ElloSlogan

Oltre ad indicare un comune in provincia di Lecco e un gioco Mattel per bambine (di scarso successo), Ello è il nome di un nuovo social network, molto richiamato dalla cronaca negli ultimi giorni per il suo crescente consenso. Sul suo conto si leggono molte cose, ma le definizioni più ricorrenti sono anti-Facebook, amico della privacy, gay-friendly e social network senza pubblicità.

Il Manifesto del social network effettivamente non nasconde che l’intento è rappresentare l’alternativa a Facebook, differenziandosi con l’assenza di pubblicità e la tutela della privacy degli utenti, a cui si assicura che i dati personali non saranno trasmessi ad altre aziende (anche perché non esistono inserzionisti pubblicitari sulla piattaforma), ma solo agli altri iscritti. Altra caratteristica ostentata da Ello è l’assenza di pratiche discriminatorie nell’iscrizione, che può avvenire anche con un nome diverso da quello registrato all’anagrafe (anche qui in contrapposizione alle prassi di Facebook, che ha sospeso alcuni account di drag queen che nell’iscrizione avevano utilizzato il loro nome d’arte). You are not a product (trad. “Tu non sei un prodotto”) recita lo slogan.

I presupposti di rispetto degli iscritti sulla carta sono ottimi, ma saranno sufficienti a far crescere il bacino di utenza di Ello? Sicuramente la curiosità stimolerà molte persone a sondare il terreno, ma l’impresa di far schiodare da Facebook un buon numero di persone resta ardua.

Non sarà la tutela della privacy a motivarli, ne’ la grafica minimalista e spartana della nuova piattaforma. Per essere spinti in massa verso Ello dovranno trovare qualcosa di veramente nuovo, ma finora nessun competitor di Facebook è riuscito a scalfirne la leadership nel panorama dei social network: l’obiettivo è rimasto un miraggio per Diaspora, come per tutti gli altri. E non si venga tratti in inganno dal cospicuo numero di utenti vantato da Google Plus, che corrisponde realmente ad un numero di iscritti, ma solo perché chi si registra per un qualunque servizio di casa Google è già virtualmente utente di tutte le altre soluzioni del gruppo (giacché basta “un unico account Google per tutto il mondo Google”), tant’è che i numerosi possessori di smartphone Android – registrando il proprio account sull’apparecchio – spesso nemmeno si accorgono di aver accettato anche l’iscrizione al social network.

Ello – non è male saperlo – si regge oggi sul sostegno finanziario di FreshTracks Capital, che ha investito 435mila dollari nell’idea di social network concepita da Paul Budnitz (un designer che ha messo la sua firma biciclette molto belle), dopo uno sviluppo basato anche sulla consulenza pro bono (cioè a titolo gratuito) di Aral Balkan (anch’egli designer, fondatore di ind.ie e promotore di tecnologie che consentano agli utenti di mantenere il controllo degli strumenti digitali che utilizzano, come quelle che saranno utilizzate nell’ind.ie phone), che ha abbandonato il progetto per questioni ideologiche, appena appreso dell’ingresso di una società di venture capital, che a suo dire non può che snaturare il progetto iniziale (in quanto trasforma il sogno nella ricerca di un profitto che porti un ritorno sull’investimento), limitarne le ambizioni e appiattirlo al livello di altri prodotti assoggettato alle leggi del mercato.

Sicuramente è ancora presto per dargli ragione. Ma anche per dargli torto…

 
5 commenti

Pubblicato da su 1 ottobre 2014 in news

 

Tag: , , , , , , , , , ,

Anche la madre degli imbecilli virtuali andrebbe sterilizzata

RobinZeldaWilliams

Dopo la scomparsa di Robin Williams, la figlia Zelda ha voluto ricordarlo pubblicando su web molti ricordi privati.

Com’era prevedibile, ha ricevuto moltissimi messaggi di cordoglio. Il mondo virtuale, però, è popolato dalla stessa varietà che affolla il mondo reale. Per cui, accanto a commenti, messaggi e tweet di chi ha voluto mostrarsi vicino a lei nel dolore (con sincero cordoglio o con l’opportunismo di chi tenta di avvicinarsi a persone in vista), la figlia dell’artista ha trovato innumerevoli messaggi di cattivo gusto, da lei stessa definiti offensivi, crudeli e inappropriati (si va da quelli di chi ha dichiarato di non rimpiangere il padre a immagini photoshoppate che lo ritraggono con ritocchi indegni), talmente sgradevoli da spingerla ad abbandonare Twitter e Instagram, come lei stessa ha dichiarato:

Non è una scelta da biasimare: non si tratta del classico caso di chi abbandona un social network per mancanza di argomenti o per diffidenza verso Internet. Qui una vicenda dolorosa è stata bersagliata dal cinismo di persone che si sono dimostrate senza ritegno. Troppe, per essere sopportate o ignorate come si converrebbe, perché hanno aggiunto amarezza e disgusto al dolore. Meglio starne lontano. Almeno per un po’.

 
1 Commento

Pubblicato da su 15 agosto 2014 in news

 

Tag: , , , , , , , , ,

Anche il social business network cresce

LinkedIn200mioA volte qualcuno si dimentica che in Rete non c’è solo Facebook e intanto LinkedIn – social network orientato al mondo business e naturalmente meno affollato della concorrenza generalista – raggiunge i 200 milioni di utenti. E li ringrazia (anche via mail, come è accaduto al sottoscritto).

 

 
Commenti disabilitati su Anche il social business network cresce

Pubblicato da su 13 febbraio 2013 in business, news, social network

 

Tag: , , , ,

So.cl, la visione social di Microsoft

soclpicture

Si scrive so.cl, si pronuncia social, si legge Microsoft. La nuova piattaforma made in Redmond è stata aperta ieri al pubblico nella sua versione beta (che significa “adesso potete entrare, ma sappiate che qualcosa potrebbe non funzionare regolarmente”).

Si tratta di un social network con funzioni search (è interfacciato al motore di ricerca Bing), di cui era trapelato qualcosa oltre un anno fa in alcuni rumors che lo chiamavano Tulalip (già legato però all’indirizzo socl.com, tuttora funzionante). Gli utenti di Windows Live e di Facebook che hanno almeno 18 anni (limite di età che lo differenzia da Facebook, aperto anche ai 13enni) possono utilizzarlo per condividere immagini, video e contenuti vari legati ai propri interessi, con dinamiche che integrano varie funzionalità già viste su altre piattaforme (come Facebook, ma soprattutto come Google+ e Pinterest).

E’ da provare? Se avete tempo, sì.

 
Commenti disabilitati su So.cl, la visione social di Microsoft

Pubblicato da su 6 dicembre 2012 in Internet, Mondo, news, News da Internet, social network

 

Tag: , , , , , , , , , ,

Social Jobs: Facebook sfida LinkedIn

image

Ecco l’idea di Facebook per entrare in competizione con realtà social più “serie”: la Social Jobs App.

La nuova app parte con numeri interessanti, vantando già 1.700.000 di offerte di lavoro, forte del supporto di società leader del settore come BranchOut, DirectEmployers Association, Jobvite e Monster.

Al momento è attiva negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ma per vedere l’introduzione della sua eventuale localizzazione italiana potrebbe essere solo questione di tempo: in ogni caso, rappresenta un canale in più che ha le potenzialità per infastidire realtà cone LinkedIn, ma anche i portali specializzati in job search che, negli ultimi tempi, hanno evoluto i propri servizi affinando il motore di ricerca interno e introducendo opzioni tipiche dei social network.

 
Commenti disabilitati su Social Jobs: Facebook sfida LinkedIn

Pubblicato da su 16 novembre 2012 in Internet, Mondo, news, News da Internet, social network

 

Tag: , , , , , , , ,

Google cercherà anche nelle immagini

image

Google ha messo a punto un nuovo algoritmo che consentirà di identificare oggetti e persone in foto e video.

Automatic large scale video object recognition (questo il nome della tecnologia, già coperta da brevetto) sarà probabilmente introdotta in primis su YouTube, per consentire l’inserimento di tag in corrispondenza di immagini specifiche all’interno di filmati.

Chi ha familiarità con i tag utilizzabili nei social network su testi e foto, può già immaginare le potenzialità di questa tecnologia, incluse quelle di marketing e di pubblicità. Che, si sa, con la privacy non vanno molto d’accordo.

 
1 Commento

Pubblicato da su 4 settembre 2012 in business, Internet, news

 

Tag: , , , , , , , , ,

Il nuovo social fa selezione all’ingresso

image

Si chiama App.net, è un nuovo servizio social che non ha nulla a che fare con il business della pubblicità e si propone quindi come un’innovazione nel mondo dei social network, per il suo deciso orientamento verso gli utenti (a cui viene garantita la titolarità e la libera gestione dei propri dati personali) e gli sviluppatori.

Il funzionamento di App.net fa pensare ad una via di mezzo tra FriendFeed e Twitter: l’utente condivide ciò che vuole (testi, link a contenuti multimediali) concentrandolo in una lunghezza massima di 256 caratteri (un tweet non va oltre i 140 caratteri), dall’interno del proprio profilo, non molto diversamente da Facebook o Google+ (o dallo stesso Twitter).

In totale assenza di raccolta pubblicitaria, come sostentamento, il suo fondatore Dalton Caldwell (qualcuno ricorderà il suo Imeem) ha pensato innanzitutto a finanziare la propria attraverso il crowdfunding di Kickstarter, grazie al quale ha raccolto quasi 750mila dollari (andando abbondantemente oltre i 500mila previsti come base minima).

Per quanto riguarda gli utenti, l’iscrizione sarà a pagamento:

– con una quota minima di 50 dollari si diventa utenti della release alpha del servizio;

– chi versa una quota di 100 dollari beneficia di un account da developer;

– versando almeno mille dollari si ottiene addirittura il supporto telefonico e un colloquio con il signor Caldwell in persona.

Con le centinaia di milioni di iscritti ai vari social network disponibili in forma gratuita (in quanto foraggiati da inserzionisti che sfruttano la profilazione degli utenti per sottoporre loro pubblicità mirata e condizionarne le preferenze di acquisto), quanti sono disposti a pagare per accedere ad una nuova piattaforma che permette di fare più o meno le stesse cose, anche se probabilmente con una maggiore attenzione alla privacy?

I finanziamenti raccolti finora sono iscrizioni a tutti gli effetti, distribuite nelle tre tipologie previste. L’inizio dunque è incoraggiante e potrebbe essere il preludio di un proseguimento in grado di dare soddisfazione. Ma c’è una moltitudine di utenti che probabilmente non sarà interessata: sono persone ormai abituate alla gratuità di questo genere di soluzioni e sempre pronte a mettersi in vetrina, ma soprattutto a cedere almeno un click qua e là verso quelle proposte pubblicitarie che – guarda caso – sembrano pensate apposta per loro.

La vera innovazione – in campo social, ma non solo – dovrebbe consistere nel motivare tutti quegli utenti a riscoprire quanto vale la privacy di ognuno, trasmettendo loro un messaggio in grado di farne comprendere l’importanza. Chissà se App.net è un passo compiuto in questa direzione…

 
1 Commento

Pubblicato da su 13 agosto 2012 in Internet, news, social network

 

Tag: , , , , , , , ,

Foto, Instagram. Video, Viddy?

Fabio Lalli oggi segnala di Viddy, una app al momento disponibile per iPhone e iPod (e presto anche per Android) che permette di pubblicare brevi clip (la durata massima è di 15 secondi), con un set di filtri per dare ai video un appeal particolare. “L’Instagram dei video o anche il Twitter dei microfilmati” in un anno ha già conquistato circa 40 milioni di utenti. La notizia vera e propria è che Viddy apre le API e invita gli sviluppatori alla creazione di nuove app, aprendo un contest che mette in palio 10mila dollari e un viaggio a Los Angeles con visita alla sede Viddy, durante la quale sarà possibile sostenere un colloquio di reclutamento.

L’iniziativa è ben congegnata e molto interessante. Non so se nel breve termine l’applicazione calamiterà su di se’ la stesa attenzione che ha attirato Instagram, ma è chiaro che le funzioni sono diverse, come diversi sono i target di fruizione: una foto è immediata, si presta bene alla condivisione di un attimo, può avere un approccio “caricaturale”, richiede un’occhiata o poco più. Se con Instagram tutti possono improvvisarsi fotografi, con Viddy tutti possono… fare un corto: un video si presta ad una condivisione più circoscritta, perché è più impegnativo – sia da realizzare che da vedere – e il limite di durata richiede un’attenzione tesa a non compromettere l’efficacia di ciò che si sta riprendendo. L’apertura delle API, però, potrebbe rappresentare la svolta per una diffusione più capillare.

 
Commenti disabilitati su Foto, Instagram. Video, Viddy?

Pubblicato da su 31 luglio 2012 in Internet, social network

 

Tag: , , , , , ,

Microsoft tenta la carta social per il business

logo

Un’altra acquisizione “miliardaria” movimenta il mondo della tecnologia: il Wall Street Journal ha svelato l’intenzione, da parte di Microsoft, di acquistare Yammer, il social network business-oriented, anticipando forse una notizia che potrebbe essere  ufficializzata in occasione di un evento di cui l’azienda non ha fornito alcun programma, e che molti ritengono possa essere il palcoscenico del debutto di un nuovo tablet targato Redmond dotato di Windows 8.

L’operazione di acquisto di Yammer è molto interessante, al di là dei numeri che potrà muovere (corre voce che il colosso di Redmond possa “staccare” un assegno dall’importo di 1 – 1,2 miliardi di dollari), perché potrebbe essere l’inizio di un’evoluzione in chiave social delle soluzioni aziendali offerte da Microsoft, sia nel campo della produttività individuale (ad esempio nella suite di applicazioni Office), sia in quello dei software gestionali (MS Dynamics AX, NAV e CRM).

 
Commenti disabilitati su Microsoft tenta la carta social per il business

Pubblicato da su 17 giugno 2012 in business, News da Internet

 

Tag: , , , , , , , , , , , ,

Yes, they can. No, we can’t

Mentre l’Italia è stata costretta a varare una norma per la semplificazione e la crescita, che punta al digitale passando per l’istituzione di una cabina di regia per lo sviluppo del broad band, per l’ingresso dell’open data, l’utilizzo del cloud e gli incentivi alle smart communities (va tutto bene, ma è tutta roba ancora là da venire), oltreoceano il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha organizzato un collegamento in live streaming su YouTube attraverso Hangouts, la funzionalità di Videoritrovi di Google+.

Ok, c’è la campagna elettorale e a Obama conviene mostrarsi forte anche sul fronte della tecnologia e di Internet, per riscuotere consensi e fondi. Però, al netto di questo, per tutti i nostri limiti (non solo tecnologici) e l’arretratezza che caratterizza una cospicua parte del Paese, una cosa del genere qui da noi sarebbe impensabile.

 
Commenti disabilitati su Yes, they can. No, we can’t

Pubblicato da su 1 febbraio 2012 in news, News da Internet

 

Tag: , , , , ,

Google+, pronto al social entertainment

Dopo dodici settimane, la fase sperimentale – o meglio, di field trial – è terminata: Google+, il social network lanciato da Mountain View per contrastare Facebook, da oggi è aperto al pubblico e non è più necessario accedervi attraverso il meccanismo degli inviti. I nuovi utenti beneficeranno dgli oltre 100 aggiornamenti apportati dallo staff di sviluppo in questo periodo, che suggellano l’ultima novità relativa a gli hangouts, cioè all’applicazione Videoritrovi.

La feature ora è pronta per smartphone e tablet, è già disponibile per quelli dotati di sistema operativo Android, (dalla versione 2.3), ma lo sarà a breve anche per iOS. Ma di cosa si tratta? A spiegarlo è Vic Gundotra, che a Mountain View ricopre la carica di Senior Vice President of Engineering e può essere considerato il papà di Google+:

I videoritrovi avvicinano le persone, facendole incontrare faccia faccia attraverso le videochiamate dal vivo. Fin dal primo giorno la community ha ridefinito e superato i limiti di questa funzionalità in modi strabilianti, offrendo lezioni di cucina, quiz o concerti. È nostra intenzione mantenere questo slancio e continuare a sviluppare nuovi modi di comunicare, pertanto ci auguriamo che apprezzerete la serie di novità apportate ai videoritrovi.

 Si tratta di una videochat multiutente, ma che – grazie ai nuovi videoritrovi in diretta – offre in più la possibilità di aprire la propria trasmissione ad una platea ancor più ampia di quella rappresentata dalle cerchie dell’utente. In pratica in Google+ ora è possibile aprire un canale visibile al pubblico e ciò significa che la piattaforma è pronta a fare il salto verso il social entertainment.

E’ verosimile immaginare, infatti, che questa funzione – oltre agli utilizzi domestici e familiari – possa essere vista con particolare interesse dalle community e dal mondo del business: la sua versatilità apre a vari impieghi, dalle videoconferenze aziendali alla trasmissione di contenuti multimediali.

Già mi sembra di intravedere all’orizzonte nuovi programmi televisivi (dai più casti ai più hot), ovviamente corredati da infiniti rulli di spot pubblicitari, e dal momento che esistono API (Application Program Interface) disponibili agli sviluppatori, sui Videoritrovi c’è la possibilità di costruire molto.

Lo sviluppo di Google+, quindi, è sempre in corso e in corsa. E solo ora si cominciano a vedere le prime vere innovazioni, che potrebbero dare seriamente fastidio alla concorrenza.

 

Tag: , , , , , , ,

Deals e Places, cessata attività

In questo mese le novità nel mondo tecnologico sono state molte. Prima che agosto ci lasci, eccone un’altra: dopo quattro mesi di test – definiti “una bella esperienza” – Facebook chiude Deals, dopo aver deciso di cassare Places. 

 
Commenti disabilitati su Deals e Places, cessata attività

Pubblicato da su 30 agosto 2011 in business, Internet, Life, Mondo, news, News da Internet, social network, tecnologia

 

Tag: , , ,

 
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: